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Roma 30.11.2023
No, non vogliamo mostrarci costernati per l’esclusione di Roma dall’Expo 2030 (ci basta e avanza il Giubileo!), sulla quale esclusione torneremo più avanti per trarne un banalissimo insegnamento.
No, vogliamo invece pubblicare una stupefacente intervista rilasciata il 20 novembre scorso a RomaToday (leggi l'intervista) dall’assessore Patané, con delega all’immobilità della città. Nella quale intervista l’assessore, come vedrete con i propri vostri occhi, si dà un voto altissimo 8 o 9 per la sua capacità di programmatore, un voto non buono (non sufficiente?) per le politiche di breve periodo (l’attuale caos?), un voto scarsissimo (3 o 4?) per quel che riguarda il consenso.
Sic! Da non credere che una sicumera così sfacciata non tema almeno il ridicolo. Certo che sì, non lo teme né per sé né per l’Amministrazione che rappresenta.
Vedrete poi in cosa mai consista la decantata capacità del programmatore: trarre dal cassetto alcuni antichissimi polverosi progetti di vent’anni e più fa e alcune manutenzioni la cui straordinarietà è figlia della loro assenza decennale, tacendo ovviamente su quel che sta avvenendo sulle linee tramviarie, ferroviarie e metro e su interi quadranti della città.
La chicca poi della separazione tra la decantata palingenesi futura, peraltro assai incerta, e l’oggi drammatico e penosissimo della mobilità romana, dimostra che la stoffa del programmatore non è così di qualità come vorrebbe far credere.
Vittorio Sartogo
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Roma 20 aprile 2023
Come cittadini e associazioni da tempo impegnati per una Città sostenibile, chiediamo il ripristino dei parcheggi per i bus turistici esterni alla Città consolidata1 con un servizio circolare di navette, come sperimentato positivamente con il ‘’Piano Giubileo 2000’’. Infatti, l’attuale circolazione e parcheggio di mezzi turistici nelle zone più congestionate della Città non è più tollerabile in quanto causa:
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"He knew that he was still alive. More he could not say.”
“Sapeva di essere ancora viva. Di più non poteva dire”. Questa frase di Wodehouse posta da Brecht all’inizio del suo “Dialoghi di profughi” sintetizza troppo bene la condizione di Calma all’inizio di questo 2023. A dire il vero non è del tutto chiaro neppure se Calma sia ancora viva!
Per verificarlo non c’è altro modo che cercare di riprenderne l’attività, riaprendo il sito (www.calmamobilita.net) e la pagina Facebook di cui nei prossimi giorni comunicherò la rinascita. Proprio perché il tempo presente è piuttosto cupo e il tempo a venire non sembra affatto meno fosco e triste - quanto meno per la maggioranza della popolazione e soprattutto dei proletari ora chiamati “i più fragili” con moto gentile e compassionevole -, anche un piccolo punto come Calma può/potrebbe/potrà avere un senso. Vedremo insieme, con chi vorrà esserci, come trovare forme di comunicazione per far circolare idee, commenti, spunti di lavoro, di iniziativa e di studio. Sul tema della mobilità e per connessione della città e, ovviamente sulle nostre riflessioni sul tempo che stiamo vivendo, su ciò che ci angustia e preoccupa e confonde.
Buon anno a risentirci aspettando intanto da chi lo vorrà fare, suggerimenti di ripresa.
Vittorio Sartogo
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di Vittorio Sartogo Roma, 26 Giugno 2017
Un anno dopo
Purtroppo la situazione della mobilità a Roma resta drammatica non ostante la celebrazione del 1° anno di Amministrazione Raggi. Ovviamente gravissima era l’eredità lasciata dalle precedenti Amministrazioni, tuttavia il desiderio di cambiamento, di discontinuità, espresso con il voto alla Amministrazione 5 Stelle lasciava intendere che ci fossero le forze necessarie per avviare il rinnovamento atteso. Invece nel rendiconto gli aspetti positivi si riducono a ben poca cosa: sostanzialmente l’acquisizione di 150 autobus nuovi e di 45 filobus, la messa in progettazione di alcune linee di tram e di due/tre funivie, l’aumento delle multe per i bus turistici che invadono giornalmente la città, l’avvio della costruzione del Piano urbano per la mobilità sostenibile. Sui quali aspetti positivi, tuttavia, alcune osservazioni già ne indicano la fragilità se non proprio l’inconsistenza. La gara per gli autobus era già stata aggiudicata in precedenza e i filobus fermi nei depositi e messi in circolazione senza un adeguato programma (corridoi della mobilità, manutenzione …) si guastano facilmente nella parte elettrica; situazione del resto ampiamente nota dai giornali e sperimentata dalle esasperanti attese alle fermate, soprattutto nei quartieri periferici, che riguarda un po’ tutto il sistema su gomma e sfiora ormai anche le due metropolitane A e B.
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